L’assessore Ruggero Razza e il direttore Mario La Rocca hanno spadroneggiato sulla sanità per quasi cinque anni. L’altro ieri a Palazzo d’Orleans, durante l’ultima riunione di giunta, avrebbero potuto azzerare le accuse che Cateno De Luca, indomabile guitto della politica, gli ha lanciato addosso nei giorni della campagna elettorale. Avrebbero potuto scrivere una direttiva alle Asp per non disperdere l’esperienza dei medici chiamati per il Covid; avrebbero potuto chiarire a Renato Schifani i contorni di uno scandalo, quello dell’Oasi di Troina, ancora in attesa di verità; avrebbero potuto liquidare tre anni di arretrati ai laboratori e agli specialisti convenzionati. Si sono invece concentrati su quel mastodontico centro di potere chiamato Cefpas, e hanno approvato una delibera che gli assegna altri privilegi e altri milioni. Razza che vai, Cefpas che trovi.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
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