Stile, design, mecenatismo, nuove tecnologie e Sicilia. Con questi termini si può riassumere l’esperienza imprenditoriale Couturier Maestri D’Arte della siciliana Raffaella Verri, in via Donegani 3, nel cuore di Milano. Un salotto, uno spazio espositivo, e non solo, un concept store con un’attenta selezione a cura dell’architetto Monica Mirri, di oggetti d’arte, architettura, fotografia, moda, gioielli e pubblicazioni di alto spessore culturale, tutti rigorosamente in vendita. Non la solita boutique con oggetti patinati esposti in vetrina, ma un concept retail del lusso. All’interno di Couturier puoi trovare abiti da sera, cuciti o riadattati su misura da sarti e artigiani italiani, per ogni tipo di esigenza, e a prezzi abbordabili. Si parte da 400 euro per arrivare ad un massimo di 2000 euro. Alcuni vestiti sono a noleggio, altri sono pezzi unici, altri ancora si possono acquistare. Puoi trovare anche bijoux, accessori e scarpe da abbinare a seconda dell’occasione. Ma il punto forte dell’impresa è il concept, orientato alla Sicilia e al periodo borbonico, arricchito da nuove tecnologie. Couturier Maestri D’Arte è un’occasione non solo fisica ma anche virtuale, per vivere la storia e la cultura del Regno delle Due Sicilie, in uno spazio delimitato da una sequenza di pannelli con decori tipici delle dimore siciliane, con i suoi salotti, realizzate dall’architetto Sebastiano Provenzano. Sulle pareti, anche foto, quadri, e scorci di città. Con l’ausilio di ledwall vengono trasmessi temi ed evocazioni avvolgendo l’ospite in uno storytelling atemporale.
“Nasce tutto da un’idea creativa, la mia idea creativa, ipotizzata, costruita, messa in discussione più volte e, alla fine (parzialmente) realizzata grazie a dei professionisti altamente competenti”, racconta Raffaella. “La ricerca della bellezza, della qualità e della creatività nel progetto Couturier, va oltre le dinamiche commerciali ed economiche. Alla visione ormai stereotipata della Sicilia si è voluto anteporre un’estetica che raccontasse la forte identità culturale di questa terra, ibridata in secoli di dominazioni che hanno lasciato indelebili tracce d’arte. Una Sicilia riportata ai giusti onori rispetto ad una terra tormentata, il più delle volte mal raccontata, una regione che è un continente, ricco di storia, cultura, tradizioni e saperi secolari, che non può essere rappresentato esclusivamente da orpelli folcloristici o racconti di spaccati malavitosi”. L’intento è utilizzare lo spazio come un canale di marketing che propone stili di vita distintivi, un luogo con una forte connotazione esperienziale: non solo immagini e suoni, in grado di trasformare il grado di engagement, ma anche l’utilizzo di simulazioni tridimensionali ed ologrammi. Creatività ed intuizione trasformati in impresa, per un nuovo concetto di mecenatismo e valorizzazione dell’impresa etica.
Tra non molto arriverà anche Pepper, il robot personal shopper, oltre a led e applicazioni innovative per un tocco più tech e moderno all’ambiente. Un progetto a più fasi, che prevede anche workshop, progetti culturali e d’impresa per riscoprire la maestria artigianale italiana ed un lifestyle ricercato. “Questo desiderio parte da una promessa fatta a mio padre, lui era un conte elegante”, racconta Raffaella. “La costruzione di un progetto creativo ed etico su forti basi imprenditoriali, che raccontasse la Sicilia riportandola ai suoi onori. Un progetto di internazionalizzazione che valorizzi e crei grandi opportunità nel territorio siciliano. Parole chiave, per troppo tempo dimenticate, sono: motivazione, speranza e concretezza. A dirigere l’intero progetto, è Massimo Rizzuto, manager in Politiche Pubbliche e Pianificazione Strategica Territoriale, con la funzione di dare concretezza imprenditoriale sinergica alla grande voglia di costruire una qualità della vita migliore partendo dalle eccellenze presenti, e non valorizzate della Sicilia”. Scopo finale del progetto di Raffella, molto ambizioso, è di esportare la tradizione per la moda e l’arte italiana all’Estero. “Insegnare l’arte della moda fuori dall’Italia con sarti ed artigiani italiani, per un nuovo modello di business del lusso. Questa è la mission di Couturier Maestri d’Arte. Grazie alla mia idea, spero di creare anche nuovi posti di lavoro”, conclude.