Qualche settimana fa, in uno stupefacente editoriale sul Fatto Quotidiano, John Henry Woodcock ha sostenuto l’opportunità della separazione delle carriere. Woodcock, sostituto procuratore dell’Antimafia di Napoli, è stato un illustre esponente, quanto volontario non so, di una certa magistratura da patinato, da entertainment, con inchieste che si chiamavano Vallettopoli, Vip Gate, P4, con indagati istituzionali come Franco Marini o Nicola Latorre, indagati da prima serata come Tony Renis o Elisabetta Gregoraci, indagati si potrebbe dire, ormai, da demi-monde, come Vittorio Emanuele di Savoia e Luigi Bisignani, e tutte coronate da travolgente successo. Non tanto nei tribunali, che le hanno spesso smontate o pesantemente ridimensionate, ma nel format da fiction in coproduzione fra magistratura e giornalismo, per belle paginate o belle trasmissioni con cui tirare allegramente sera. Continua sull’Huffington Post
Mattia Feltri per l'Huffington Post
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matteo salvini
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