Da circa una settimana “vivo” presso il pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo alla disperata ricerca di un posto per mia madre. Dopo quasi un giorno di attesa, le hanno diagnosticato una broncopolmonite con pleurite acuta. Bene, da sei giorni si trova ancora al pronto soccorso in balia di medici e infermieri sempre più indispettiti (ma loro non hanno nessuna colpa).
Non mi resta che rivolgere un appello all’assessore regionale alla Sanità. Caro onorevole Ruggero Razza, La prego urgentemente di venire e visitare questo indecente pronto soccorso per prendere immediati provvedimenti. I miei cani in campagna vivono in condizioni igieniche più decorose.
Decine di anziani, parecchio malati, bivaccano tra i corridoi, abbandonati al loro destino; uomini e donne sono tenuti in uno stato di promiscuità non rispettoso della dignità di ciascuno (per esempio mia madre ha un cardiopatico accanto). L’ aria è molto pesante in quanto i locali non sono adeguatamente aereati e questo, probabilmente, non aiuta la cura dei pazienti nella quale si prodigano medici e paramedici, insufficienti per numero, ma non per competenze; non aggiungo altro per rispetto di chi in questo momento ci legge.
Caro Assessore, non ho nulla di personale, La invito semplicemente a riflettere su ciò che sto scrivendo. In questi giorni ho chiesto ad un medico, perché assieme ai suoi colleghi, non avesse ancora fatto un’urgente relazione sullo stato delle cose; così mi ha risposto: “ho bisogno di lavorare, non posso fare pesanti reclami, non voglio perdere il mio posto di lavoro”. Mi sembra di vivere in uno stato di polizia dove i “potenti” possono, e la gente comune invece deve soccombere in silenzio.