Giorgia Meloni avverte sul collo il fiato minaccioso della magistratura. Prima l’avviso di garanzia notificato tramite un giornale a Daniela Santanchè, imprenditrice d’azzardo e ministro del Turismo. Subito dopo l’imputazione coatta, per le rivelazioni sul caso Cospito, decisa da un Gip nei confronti di Andrea Del Mastro, sottosegretario alla Giustizia, per il quale i pm avevano chiesto l’archiviazione. I magistrati, si sa, sono imprevedibili. Quando meno te l’aspetti possono alzare l’albero della gogna e per la politica sono guai. Questo spiega l’attenzione con la quale la premier segue personalmente le vicende siciliane, prima delegate ai suoi due spericolati colonnelli, Ignazio La Russa e Francesco Lollobrigida. La procura di Palermo ha sequestrato negli uffici della Regione alcuni dossier intestati a uomini e ominicchi del suo giro. Chi si guardò si salvò.