“Penso che pochissimi, probabilmente nessuno, danno un giudizio positivo sul Consorzio autostrade siciliane che da anni ha la gestione della rete dell’isola. È sotto controllo al 100% della Regione ed ha tanti inadempimenti: sono 541 quelli rilevati dagli uffici”. Sono bastate poche dichiarazioni a Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, per apre una crisi diplomatica nei rapporti, già molto tesi, fra Stato e Regione. E un’altra mini crisi, tutta interna al Parlamento siciliano, fra il governo e il Movimento 5 Stelle. Al secondo giorno in Sicilia il Ministro ha tirato fuori le unghie: “Le Regione ha nominato proprio oggi la governance del Cas, credo non sia un caso. Tra un mese la invito a Roma, vediamo se rispetteranno gli impegni presi” ha detto Toninelli a margine della visita a Letojanni, dove una frana da ben quattro anni blocca l’arteria autostradale che da Catania porta a Messina. Apriti cielo.
Musumeci ha perso il suo aplomb rituale e si è scagliato sul Ministro: “Il ministro Toninelli abbia rispetto per la Sicilia e la smetta di apparire come un galoppino elettorale, alla ricerca di consenso sul lavoro svolto da altri enti e istituzioni. La Regione non ha ricevuto in termini di opere infrastrutturali neppure un euro da questo Governo. Piuttosto il ministro delle Infrastrutture si preoccupi di esercitare un controllo più efficace sull’Anas, che tiene nel portafoglio oltre 2 miliardi di euro della programmazione regionale, molti dei quali ingiustificatamente ancora non trovano investimento. E si chieda anche perché Rfi da 30 anni non ha ritenuto di fare adeguati investimenti per l’ammodernamento della Rete ferroviaria in Sicilia”. Polemica anche sul Ponte. Da un lato Toninelli, sarcastico: “Penso oggi interessi ben poco ai siciliani che non si possono spostare”. Dall’altro Musumeci, agitato: “Abbia rispetto dei siciliani. Decideranno loro se è prioritario attraverso un referendum”. E ancora: “Non è concepibile che un ministro venga a pontificare. Abbia rispetto”.