Beatrice Venezi è un’eccellente direttrice d’orchestra: fresca, giovane, geniale. Ma da quando è entrata nell’olimpo politico di Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, è diventata una sorta di Madame Passepartout. Nel vasto mondo della musica politicante – quella finanziata dalla Regione – succede anche che i pagnottisti diventino sovrintendenti. Ma prima di incassare lo stipendio, i miracolati devono iscriversi a Fratelli d’Italia. O, meglio, alla corrente turistica dei patrioti. Che in Sicilia è quella che mette mano al portafoglio. Beatrice Venezi dà modo agli improvvisati musicologi di superare l’iscrizione senza bisogno di presentare un attestato di fede cieca e assoluta nella destra sovranista. Basta scritturare lei, la Divina. Ed è come avere in tasca una tessera del partito firmata dalla Meloni e controfirmata da Messina, il Balilla del Turismo.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Quel giochino greve su Beatrice Venezi
beatrice venezigennaro sangiuliano
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