Ma sì, rimproverategli pure le sue scene da guitto o l’estensione oceanica del suo ego. Subito dopo però fate un gesto di onestà intellettuale e dite a voi stessi che Cateno De Luca è un sindaco che sa amministrare il suo comune. Guardate con quanta determinazione ha rivoltato Taormina, quella incantevole terrazza sul mare che racchiude un tesoro inestimabile, come il teatro antico, ma anche i vizi di una Sicilia sospesa come sempre tra il bene e il male. In meno di una settimana ha scoperchiato i pozzi neri del bilancio, ha disvelato una gigantesca sacca di evasione fiscale e ha messo a nudo i privilegi feudali di quelle gentil dame che sfruttano, a proprio vantaggio, il nome e gli splendori di Taormina. Bene. Poi immaginate come sarebbe cambiata la Regione se otto mesi fa, al posto dello smarrito Schifani, fosse entrato a Palazzo d’Orleans il vulcanico Cateno.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Quanto dista Taormina da Palazzo d’Orleans
Cateno De Lucataormina
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