Sia detto con la devozione che si deve al sangue versato. Ma oggi l’Antimafia ufficiale – quella che va da don Ciotti a Maria Falcone – dovrebbe scegliere il silenzio se non addirittura il lutto. Sarebbe un modo per dire a chiunque abbia ancora voglia di lottare contro Cosa nostra che non tutte le antimafie sono uguali; perché sono state alzate alcune pietre e sotto c’erano i vermi. Tanti vermi. E tutti con i dentini affilati, per meglio rosicchiare soldi e potere. Certo, Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti di scorta trucidati ventisei anni fa a Capaci meritano tutti gli onori. Ma non basta passare un altro strofinaccio di retorica per cancellare lo scempio di verità e giustizia che molti suoi colleghi hanno fatto in questi ultimi anni. Se per un miracolo lui tornasse oggi nell’aula bunker quasi certamente girerebbe i tacchi e andrebbe via. Disgustato.