La solita gestione provincialotta – qualcuno potrebbe dire che “tanto sono fondi europei” – rischia di far sprofondare la Sicilia in un nuovo incubo: Cannes 2.0. L’occasione per parlare di questo spreco immondo, anticipato lo scorso febbraio dal deputato del Pd Antonello Cracolici, è l’attualità: il 6 ottobre termina, infatti, il Bellini International Context, una manifestazione itinerante (fra Catania e Taormina) che ha catturato ingenti finanziamenti da parte dell’assessorato regionale al Turismo e agli Spettacoli. In realtà, finito quello, comincerà la “Settimana di Musica Sacra di Monreale”, dal 14 al 22 ottobre. Anch’essa rientra nelle cosiddette Celebrazioni Belliniane, che con decreto dirigenziale dello scorso 30 dicembre – quando l’assessore al ramo era Francesco Paolo Scarpinato – sono state lautamente finanziate dalla Regione siciliana per 3 milioni di euro.

Nel decreto che porta la firma del dirigente del Servizio 6, tale Giuseppe Librizzi (in qualità peraltro di Responsabile unico del procedimento), colpisce il quadro di spesa. Piccola premessa: l’assessorato ha stipulato contratti in esclusiva, “chiavi in mano”, con ognuno degli enti coinvolti: dal Teatro Bellini di Catania all’Orchestra Sinfonica Siciliana, passando per l’Istituto Corelli di Messina. Ma ciò che balza all’occhio – inevitabilmente – è un investimento da quasi 900 mila euro riservato alla VM Agency di Palermo, con sede in corso Finocchiaro Aprile, sapete per cosa? “Servizi generali di organizzazione, servizi tecnici, e servizi promopubblicitari”. Insomma, comunicazione.

Sulla falsariga di quanto già avvenuto con SeeSicily, la Regione siciliana continua a promuovere il proprio brand mediante una serie di trovate pubblicitarie dall’efficacia non comprovata. Non s’è mai capito, alla luce del fallimento conclamato di SeeSicily (su cui indagano le procure italiane e persino la Commissione europea), a cosa siano serviti i 24,8 milioni destinati dall’ex assessore di FdI, Manlio Messina, ad alcuni colossi dell’editoria e della pubblicità (da Rcs a Publitalia ’80) se non per accreditare se stesso presso i grandi network nazionali (intesi come tv, soprattutto, e giornali). Oggi Messina è ospite di celebri talk show, e Musumeci, che all’epoca era il suo presidente (consenziente) ha proseguito la scalata da ministro. Non sarà tutto merito di SeeSicily, che però ha rappresentato una vetrina, forse un po’ troppo opulenta, rispetto agli obiettivi dichiarati dal programma: cioè consentire una ripresa agli albergatori dopo la stangata del Covid.

Ma torniamo al “povero” Bellini. A febbraio era stato Cracolici ad avvertire puzza di bruciato: “Le Celebrazioni Belliniane – spiegava il presidente dell’Antimafia – passano in un anno da due a tre milioni, ma guardando le diverse voci di spesa e le modalità di assegnazione dei servizi e di affidamento degli incarichi, sono davvero tanti i punti sui quali è indispensabile fare chiarezza”. Il deputato dem si soffermava soprattutto – non abbiate paura dei tecnicismi ininfluenti – sulla “procedura negoziata Mepa n. 3272452 del 3.11.2022, approvata con DDS 2898 del 2.11.2022, per l’affidamento di servizi generali di organizzazione, servizi tecnici e servizi promo-pubblicitari”, per la quale chiedeva al governo di “avviare scrupolosi accertamenti” se non addirittura di “valutare l’opportunità di procedere, in autotutela, alla revoca” del decreto di finanziamento.

Una prima risposta ai dubbi avanzati da Cracolici, in un’interrogazione sottoscritta dai parlamentari del Pd, arriva dall’assessorato al Turismo, che con un decreto del 4 aprile scorso anticipa a VM Agency 178 mila euro, cioè il 20% del valore del contratto sottoscritto con la Regione (e mai revocato). Quest’agenzia palermitana – da qui la richiesta di Cracolici – si era aggiudicata l’appalto senza passare da una gara vera e propria, bensì da una procedura negoziata cui vengono invitati di norma cinque operatori. In questa specifica circostanza, però, l’unica offerta pervenuta è quella di VM Agency Group, in cui VM sta per Vincenzo Montanelli. Un imprenditore attivissimo nella gestione di servizi di comunicazione: l’anno scorso, ad esempio, ha curato per filo e per segno l’organizzazione del comizio svolto dalla Meloni a Palermo in chiusura di campagna elettorale. Ma, per citare un altro esempio, ha gestito i servizi di accoglienza e vigilanza (fornendo le hostess) alla convention organizzata da Cateno De Luca e Sud chiama Nord a Palermo, presso il Cine Teatro Golden. Tra le numerose attività, tutte consultabili online, ha curato il coordinamento della manifestazione mondana di Taobuk a Taormina.

Il punto non è il “chi”, ma il “come”. Al netto della formula della procedura negoziata, certamente prevista per legge, stranisce che all’interno di un evento divenuto quasi un kolossal, per la dimensione e la portata dei singoli appuntamenti, la voce di spesa più ricca sia quella legata ai servizi promopubblicitari. Al Teatro Massimo Bellini di Catania sono andati 740 mila euro, al Massimo di Palermo 100 mila euro, alla Sinfonica 760 mila euro, alla Fondazione Taormina Arte di Ester Bonafede solo 70 mila. Al Teatro Vittorio Emanuele di Messina 250 mila euro, e via discorrendo. L’altra voce un po’ anomala riguarda il project manager, che ha “il compito di coordinare unitamente al Dipartimento Turismo la realizzazione del complesso delle attività nonchè di selezionare gli spazi idonei alla esecuzione delle diverse attività”: si tratta dell’arcinota Gianna Fratta, direttore artistico della Sinfonica, che porta a casa 102 mila euro. Altra soluzione homemade (forse) poco originale.

Ma su queste spese, al netto dei documenti ufficiali rinvenibili sul sito dell’assessorato, non indaga nessuno. Nessuno ha da ridire. Nessuno, a differenza di quanto avvenuto con Cannes, impugna gli atti e chiede una spiegazione plausibile: non tanto sulle procedure seguite, ma sull’etica delle scelte. Davvero i servizi tecnici e promo-pubblicitari valgono 892 mila euro? E che razza di servizi saranno mai? Lo schema è quello consolidato, che ha portato la frangia turistica di Fratelli d’Italia a fare di ogni finanziamento comunitario (qui c’entra il Piano Sviluppo e Coesione) carne da porco. Non è un caso che le Celebrazioni Belliniane, nella forma attuale, siano state concepite dal vecchio governo: come emerge dal decreto di finanziamento del 30/12/2022 rientrano infatti “nella programmazione turistica dell’Assessorato, ed in particolare sono inserite nel POA 2022”, il Piano operativo annuale, “approvato con DA n. 4000 del 22/12/2021”; e sono citate nella “Delibera di Giunta n. 254 del 17/05/2022 con il quale è stato approvato il Programma Triennale di Sviluppo Turistico 2022/2024”.

E’ roba già vista. E’ puzza di bruciato già sentita. Dove i burattinai sono sempre gli stessi. E su cui nessuno, fino all’eventuale scandalo, ha niente da dire. Né l’ex assessore Scarpinato, né il nuovo assessore Amata. Né il presidente della Regione Schifani. Vuol dire che i tre milioni spesi per questi eventi, di cui quasi un terzo impegnati per la sua promozione, sono giustificabili. Se dei settanta deputati all’Ars solo uno ha osato interrogarsi, il problema è degli altri sessantanove.