Domani, domenica 27 aprile, in Sicilia si torna al voto per il rinnovo degli organi di governo dei sei Liberi Consorzi Comunali (Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani) e delle tre Città Metropolitane (Palermo, Catania e Messina). Si tratta di elezioni di secondo livello, quindi non saranno i cittadini a votare, ma gli amministratori locali: sindaci e consiglieri comunali in carica nei comuni appartenenti ai rispettivi enti. Si voterà dalle ore 8 alle 22, con modalità che prevedono liste di candidati tra cui i grandi elettori potranno esprimere la propria preferenza. Finisce così la lunga fase di commissariamento degli enti d’area vasta, durata una dozzina d’anni. Nelle tre città metropolitane si vota solo per i consigli: continueranno nella loro mansione di massimi rappresentanti i sindaci di Palermo, Catania e Messina.

Il centrodestra si presenta diviso quasi ovunque, tranne ad Enna. Ad Agrigento, il civismo servirà a coprire l’inciucio che va da Forza Italia al Movimento Cinque Stelle. Cuffaro fa corsa contro tutti a Ragusa. L’avvicinamento alle elezioni è stato costellato di malintesi e rotture, a cui neppure le segreterie regionali dei partiti sono riusciti a fare fronte. E c’è chi spera nell’abrogazione della Legge Delrio, entro il prossimo anno, per tornare al voto nel più breve tempo possibile.