Provaci tu, Carlo

Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, per gli amici “Mr Spending Review”. E’ Carlo Cottarelli, economista, attuale professore alla Bocconi di Milano. Stava correggendo i compiti dei suoi studenti, quando una chiamata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo la rinuncia di Conte, lo ha fatto sobbalzare sulla sedia. Il primo pensiero è stato quello di premunirsi di un biglietto per Roma.

E’ il nuovo presidente del Consiglio incaricato dopo lo strappo giallo-verde di domenica, che ha comportato una crisi istituzionale feroce. Toccherà a Cottarelli tentare di ricomporla, ma il suo governo dovrà passare inevitabilmente dai numeri in Parlamento. Ragionamenti troppo acerbi al momento. Di Cottarelli, rispetto a Conte, si sa molto. Il soprannome di Mr Spending Review gli venne affibbiato nel 2013, quando ricevette dal governo Letta l’”ingrato” compito di tagliare la spesa pubblica (un piano da 32 miliardi di euro). Tutti sappiamo come finì Letta.

Nato a Cremona nel 1954, Cottarelli è laureato a Siena e alla London School of Economics. Ha trascorso venticinque anni al Fondo Monetario Internazionale e sei alla Banca d’Italia. Dopo l’esperienza nel governo di “Enrico, stai sereno”, con Renzi fu riassegnato all’FMI, come direttore esecutivo del board. Dal 30 ottobre 2017 è il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano. Il suo nome è riesploso con forza durante l’ultima campagna elettorale, tirato in ballo per il dicastero all’Economia sia dal centrodestra che dai 5 Stelle.

La priorità di Cottarelli è “mettere a posto i conti pubblici. Certe misure si possono ipotizzare – spiega qualche giorno fa in un’intervista – ma in un quadro in cui il debito si riduce a una velocità sufficiente per mettere l’Italia al riparo dalla prossima recessione. Se l’idea è di tagliare le tasse in deficit, aumentando la spesa non sono la persona giusta” spiegava a proposito di un incarico da primo ministro nel governo Lega-Cinque Stelle. Adesso che la compagine gialloverde è stata spazzata via dal “niet” di Mattarella, Cottarelli ci riprova. I suoi ragionamenti accantonano del tutto le proposte di reddito di cittadinanza o flat tax. Bisogna contrastare lo spread e l’instabilità finanziaria. Rafforzando i conti pubblici e razionalizzando la spesa. Il vero cavallo di battaglia di Mr Spending Review.

redazione romana :

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