Chiamatela coincidenza, chiamatela nemesi, chiamatela come volete. Ma un dato è certo. Il primo maggio in casa del Pd sono andate a fuoco le armature più callide, più roventi e inespugnabili. E’ crollata l’immagine della Rai, da sempre feudo della sinistra, in particolare dei dem: non a caso la dirigente costretta a scontrarsi con Fedez sul crinale pietroso della censura è Ilaria Capitani, vicedirettrice della terza Rete e ex portavoce di Walter Veltroni. Ed è crollato pure il mito della magistratura, vecchia roccaforte dei giustizialisti del Pd che hanno fatto delle toghe rosse una teste d’ariete per sfondare le linee nemiche. Oggi l’impalcatura giudiziaria imperniata sul potere dei pubblici ministeri non regge più: troppi sputtanamenti. Il Csm non sta più in piedi. Corvi e veleni seminano inquietudine anche nelle stanze del Quirinale. Che sfiga, povero Letta.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Primo maggio funesto per il Pd di Enrico Letta
enrico lettapartito democratico
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