La Cassazione silura Bonafede

Una vera e propria stroncatura alla riforma della prescrizione voluta dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è arrivata oggi dal primo presidente della Cassazione, Giovanni Mammone. Il quale, intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha evidenziato la necessità di apportare alcuni correttivi alla legge entrata in vigore il primo gennaio: “A oggi, ovvero nel momento in cui sul dato delle prescrizioni non ha ancora inciso la disciplina della sospensione dopo la sentenza di primo grado, è utile evidenziare quali conseguenze potrebbero derivare da tale innovazione al giudizio di legittimità una volta entrata a regime – ha esordito Mammone nella sua relazione – Accanto ad un auspicabile riduzione delle pendenze in grado di appello derivante dall’attesa diminuzione delle impugnazioni meramente dilatorie, si prospetta un incremento del carico di lavoro della Corte di Cassazione di circa 20.000-25.000 processi per anno corrispondente al quantitativo medio dei procedimenti che negli ultimi anni si è estinto per prescrizione in secondo grado”.

“Ne deriverebbe un significativo incremento del carico penale, vicino al 50%, che difficilmente potrebbe essere tempestivamente trattato nonostante l’efficienza delle sezioni penali della Corte di Cassazione, le quali definiscono già attualmente circa 50.000 procedimenti annui”, ha sottolineato il presidente della Suprema Corte. Risulta, pertanto, necessario “porre allo studio e attuare le più opportune soluzioni normative, strutturali e organizzative tali da scongiurare la prevedibile crisi che ne deriverebbe al giudizio di legittimità”, ha concluso Mammone.

Paolo Cesareo :

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