Premi di rendimento ai dirigenti regionali da 800 a 1.800 euro. Ristori Covid in arrivo per 67 milioni. A meno di un anno dalla scadenza elettorale, la Regione diventa improvvisamente generosa. E, alla vigilia dell’ultima Finanziaria della legislatura, spalanca il portafogli.
Il primo riconoscimento tocca ai funzionari, che vedranno spartirsi un tesoretto da 27 milioni di euro alla voce “premi”. Dall’assessorato alla Funzione pubblica fanno sapere, ovviamente, che i soldi finiranno in tasca ai dipendenti solo dopo un controllo da parte dell’Oiv (l’organismo indipendente di valutazione) dei risultati raggiunti da ognuno. Ma il finale, come dimostrano le ‘pagelle’ degli anni scorsi (che prevedevano il massimo dei voti per quasi tutti), è già scritto. I premi maggiori – come si legge sul Giornale di Sicilia – spettano ai funzionari di fascia C e D (le più alte), che otterranno fra 1.400 e 1.800 euro di bonus. I colleghi di fascia A e B, invece, percepiranno fra 800 e 1.000 euro. Tutto questo nell’anno dello smart working, lo strumento del lavoro a distanza che Musumeci ha voluto abbandonare il più in fretta possibile temendo un grattapancismo generale. Eppure la trattativa non c’è stata: la Regione ha deciso la cifra e spedito le tabelle all’Aran, l’agenzia per la contrattazione collettiva dei regionali. I sindacati non hanno opposto resistenza e sperano che l’Oiv completi le sue valutazioni in fretta: i soldi finiranno in tasca ai dipendenti soli nella prossima primavera. Dell’accordo fanno parte anche i 10,6 milioni per gli straordinari.
L’assessore alla Funzione pubblica, Marco Zambuto, porta a casa un altro risultato dopo aver varato un piano di rinnovo contrattuale dei dipendenti (anche questo adottato dalla giunta e trasmesso all’Aran), che prevede un aumento di stipendio fra 90 e 140 euro. A breve, inoltre, partirà il concorso per 1.135 posti nei Centri per l’Impiego. Ma l’incombenza più attuale riguarda il Pnrr, e l’assunzione di 83 super esperti (finanziati da Roma con 42 milioni) che dovrà concludersi entro il 31 dicembre. Poi toccherà ai 300 tecnici per fra fronte alla spesa del piano nazionale di ripresa e resilienza, che interesserà anche i Comuni.
Ma i miracoli del Santo Natale proseguono sul tema ristori. Dopo aver lasciato le imprese a bocca asciutta con la Finanziaria di guerra del 2020, la giunta ha sbloccato nelle ultime ore fondi per 67 milioni. Una parte di questi, 37 circa, sono stati recuperati dalle Attività produttive dai fondi ex Artigiancassa. Saranno ripartiti dall’Irca, il nuovo ente nato dalla fusione di Ircac e Crias. L’assessorato alle Infrastrutture sgancia 10 milioni di aiuti agli autotrasportatori (che qualche settimana fa avevano minacciato il blocco) e 5 ai tassisti. Quindici, invece, verranno messi a disposizione dall’assessorato al Turismo per centri sportivi, scuole di danza, discoteche, organizzatori di spettacoli, compagnie teatrali. In attesa dell’uscita dei bandi, una cosa è certa: questi soldi arriveranno nelle tasche dei siciliani entro il prossimo autunno, quando la campagna elettorale per le Regionali sarà quasi agli sgoccioli.