Avete letto la notizia dei carri di Santa Rosalia abbandonati e subito vandalizzati al Foro Italico di Palermo? Siamo già, per dirla con Julien Benda, al tradimento dei chierici. Che per lo scrittore francese erano gli intellettuali della sua epoca: accidiosi, smarriti, vigliacchi. Noi, immersi nella miseria delle cose siciliane, ci riferiamo a ben altri chierici: a quelli che, dall’alto dei palazzi municipali, hanno apparecchiato il Festino della Santuzza; a quelli che, con la banalissima scusa di propagandarlo all’estero, hanno sgraffignato il viaggio della loro vita: fino a New York e a Tokyo; a quelli che, col pretesto degli effetti speciali, hanno distribuito piccioli ai pagnottisti locali e ai marpioni venuti da fuori; a quelli che – finita la festa gabbato lo santo – hanno lasciato i carri alla mercé dei vandali e dei malacarne. Santa Rosalia, pensaci tu.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Povera Santuzza tradita dai chierici
santa rosalia
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