Il paradosso di questa storia, che consuma tappe prima ancora che si manifestino, è che Mario Draghi corre il rischio del “troppo”, non del “troppo poco”. Perché, detta in modo un po’ prosaico, davvero non ce n’è uno che adesso non voglia entrare nel governo, a tutti i livelli e in ogni partito pronto ad offrire il sostegno. Raccontano che anche Matteo Salvini, dopo l’iniziale perplessità, ci abbia preso gusto. E abbia iniziato a immaginare un suo ritorno in grande stile, dopo aver constatato quanto gli sia costata la perdita del Viminale in termini di consensi. E vorrebbe tanto rientrare, magari proprio lì, per ricominciare da dove tutto era finito. Continua su Huffington Post
Alessandro De Angelis per HuffPost
in Buttanissimi Extra
Posti in piedi e cappello in mano Conte, Salvini, tutti con Draghi
mario draghi
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