Il gruppo Citynews (PalermoToday) chiude le sue testate online ai commenti per cercare di mettere argine alla violenza verbale di certi suoi lettori. La decisione offre due spunti di riflessione.
Per prima cosa va detto che, al punto in cui si è giunti, qualunque espediente per frenare le mefitiche polluzioni degli haters è ben accetto, foss’anche una tassa sui congiuntivi mancati o una pena corporale per la condivisione di fake news. Come sappiamo, i muri delle echo chambers dentro le quali gli odiatori e i frustrati da tastiera vivono e si moltiplicano sono molto spessi. Ma ancora più impenetrabile è la loro corteccia cerebrale, insensibile persino alle ragioni più evidenti: provate a spiegare a un terrapiattista che se arriva al Polo Nord non casca di sotto manco se lo spingono Elvis Presley, Moana Pozzi e il sosia di Paul McCartney tutti insieme, magari catapultati in loco grazie al simulacro dell’Apollo 11, riciclato dopo lo shooting del finto allunaggio del ’69. Avrete sprecato fiato mentre lui condivide l’ultimo post di Salvini che mangia il capretto con le patate (alla Nutella).
In secondo luogo c’è da strapazzare il concetto di democrazia. Molti neo-lumpen parleranno di censura poiché è stato tolto loro il diritto di parola. Esiste una selva, anzi un sottobosco, di commentatori che riscattano una vita anonima (un tempo avrei usato anche il termine “ingiusta”, ma oggi mi devono cadere le mani…) con un florilegio di commenti, reazioni, faccine e peti digitali: vomito ergo sum, constatammo già qualche anno fa.
E invece la decisione di Citynews di chiudere i commenti, in attesa di una soluzione a metà tra il colpo di genio e il colpo di culo, pone il serio problema dell’unica democrazia possibile, quella impari. Quella in cui i diritti non sono ottriati, ma guadagnati. Quella in cui una tastiera o uno smartphone non sono il pedale della pattumiera per cui basta una pressione per liberarsi. Io sono per un mondo in cui le idee circolano liberamente, ma in cui i coglioni restano sempre al loro posto. Isolati nel basso ventre, lontani dal cervello.