Politica & parcelle Una vita da Bullo

La Regione siciliana, in seguito all'accordo con lo Stato di gennaio, dovrebbe accelerare le procedure di liquidazione

Ma che faceva il Bullo nella prima vita, quando ancora non c’era Ezio Bigotti, avventuriero da cento milioni di euro, non c’erano le raccomandazioni di Antonello Montante e nemmeno l’amicizia con il faccendiere di antico pelo che alberga nella sua stanza? Le cronache giudiziarie di Livesicilia, a firma di Riccardo Lo Verso, ci dicono che il Bullo – un Principe degli Azzeccagarbugli – otteneva incarichi dalla politica: consulenze milionarie dall’Istituto Case Popolari, dal Teatro Massimo, da enti, partecipate e anche dall’Amat. Succedeva che gli amministratori – gentuzza di sottogoverno – si affidavano a lui credendo di scegliere l’uomo di Berlusconi e di ottenere in cambio chissà quali favori. Ma Berlusconi non c’è più. E il Bullo, per ottenere i soldi delle parcelle, è costretto a fare causa. L’ultima l’ha persa. C’è un giudice a Palermo, non solo a Berlino.

Giuseppe Sottile :

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