Dall’8 gennaio si torna a scuola. E’ il prossimo step di un inverno durissimo, che ha imposto restrizioni per le Feste (dal 31 torneremo 4 giorni in “zona rossa”) e falcidiato l’istruzione in presenza. A meno di una ripresa galoppante dei contagi, però, anche gli studenti delle superiori – che dal 26 ottobre studiano da remoto – torneranno in classe due giorni dopo l’Epifania. Si parte dal 50%, e solo in alcuni istituti. Mentre dal primo lunedì disponibile, giorno 11, dovrebbero riallinearsi anche gli altri. Si arriverà al 75% delle lezioni dal vivo, ma non mancheranno i soliti distinguo: ingressi e uscite scaglionate, didattica integrata (in presenza e online), riduzione della capienza e distanziamento sociale, utilizzo della mascherina. Misure con cui gli studenti avevano imparato a convivere nei primi mesi del nuovo anno scolastico. E pur nella certezza che le scuole non hanno rappresentato un pericolo di contagio. Bisognerà invece intervenire sul tema dei trasporti.
Anche Palermo si sta attrezzando. In una recente riunione a cui hanno partecipato il sindaco Leoluca Orlando, i rappresentanti di Ministero e assessorato regionale alle Infrastrutture e ai trasporti, e il dirigente dell’ufficio scolastico regionale, il Prefetto ha fatto il punto della situazione. Secondo il programma operativo adottato da Giuseppe Forlani l’obiettivo è aumentare i posti offerti nelle linee di trasporto pubblico che servono i principali plessi scolastici di Palermo, dove più intensa è la concentrazione di studenti e maggiore la domanda di mobilità. E’ previsto un incremento giornaliero di 42 bus in servizio. In ambito extraurbano, invece, i servizi di trasporto integrativi saranno realizzati con 131 corse aggiuntive di cui 99 con autobus aggiuntivi. “Al momento – si legge in una nota della prefettura di Palermo -, i competenti uffici regionali e le istituzioni scolastiche sono impegnati, nell’individuazione delle procedure per il reperimento dei mezzi necessari all’attuazione del piano e nell’equa distribuzione degli studenti nelle due fasce orarie individuate, che si articolano negli orari d’ingresso e di uscita 8-9 e 13-14”.
In vista del ritorno a scuola, infine, le scuole stanno potenziando anche la rete internet, che resterà un valido strumento per l’apprendimento, dal momento che una buona fetta di lezioni continueranno in maniera “asincrona”. Proprio ieri è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, la quale prevede che “dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021, sia garantita l’attività didattica in presenza al 50 per cento della popolazione studentesca. La restante parte dell’attività è erogata tramite la didattica digitale integrata”. In quest’ottica, gli esami di maturità 2021 si terranno in presenza. Domenica sera la Camera dei Deputati ha dato il via libera alla Legge di Bilancio nella quale sono previsti 30 milioni di euro da destinare alle scuole statali e paritarie per garantire il corretto svolgimento degli Esami di Stato “secondo gli standard di sicurezza sanitaria previsti”.