L’esordio assoluto da allenatore di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus è coinciso con una vittoria roboante (3-0) sulla Sampdoria. Per il tecnico bresciano è la prima affermazione in A, contro un tecnico (Claudio Ranieri) che di panchine ne ha accumulate quattrocento.
I campioni d’Italia in carica – ieri è iniziata la rincorsa al decimo scudetto di fila- hanno aperto con i tre punti per la quinta stagione di fila. E fin qui, nessuna novità. Ma ciò che rimarrà di questa prima giornata, di fronte a un pubblico sparuto, sono le mosse del tecnico-giocoliere, fresco di patentino. Che ha buttato nella mischia, da subito, il giovane della Primavera Frabotta, conteso fino all’altro giorno da un paio di club in Serie B, e piazzato in mezzo al campo l’americano (fa già impressione a dirlo) McKennie. Quest’ultimo si è rivelato un gran colpo, un giocatore capace come pochi di organizzare e fare legna. Pirlo ha anche rivalutato Ramsey, un po’ opaco alla sua prima stagione in bianconero, e dato libertà di manovra a Ronaldo. Dopo un primo tempo in chiaroscuro e troppe occasioni mangiate, il portoghese ha comunque bagnato il debutto col gol. Prima di lui ci avevano messo lo zampino Bonucci e la promessa Kulusevski, fresco di trasferimento dal Parma.
Aveva toppato in anticipo la Roma, sul campo dell’Hellas Verona (0-0), mentre il Milan esordisce stasera in casa col Bologna: fra i mille invitati del club rossonero anche parecchi medici e sanitari. Tra le big del campionato resta in attesa l’Inter, che per gentile concessione della Lega partirà direttamente dalla seconda giornata. Antonio Conte, però, si consola con l’arrivo di Arturo Vidal, fino a qualche tempo addietro, assieme a Pirlo, padrone del centrocampo bianconero. Lascia Barcellona, meritandosi l’encomio di Leo Messi. Il quale, in un messaggio sibillino, gli dice “caro Arturo, ci rivedremo presto. Puoi scommetterci”. In nerazzurro?