Pippo, che la Sicilia eleva all’altare

Un grande della televisione, il Pippo Nazionale, si appresta a festeggiare 60 anni di carriera (sessanta!). Baudo, originario di Militello in val di Catania, è un meraviglioso 82enne che il subentrato grigiore dei capelli non ha mai piegato alla rassegnazione dell’invecchiamento. Fino all’anno scorso è stato assoluto protagonista della Domenica In, trasmissione di punta della rete ammiraglia in Rai. Il suo fascino, il physique du role che si addice ai più grandi, la sua storia continuano a renderlo un profilo di notevole interesse per la televisione italiana e per quello che gli ruota attorno. Fa parte dell’empireo dei grandi conduttori, assieme a pochi altri (Mike Bongiorno e Corrado su tutti).

Un grande, Baudo. La celebrazione dei 60 anni di tv, ormai alle porte, sarà preceduta da un piccolo ma gustoso antipasto: il presentatore di tredici Festival di Sanremo (spalmati fra il 1968 e il 2008) sarà infatti omaggiato di un premio alla carriera al Teatro Antico di Taormina, il prossimo 15 settembre. Pippo sarà ospite del “GDShow – Una serata con le stelle”, un festival organizzato dal Giornale di Sicilia e dalla Gazzetta del Sud, per la reunion di due grandi quotidiani siciliani. Tra vari interventi legati alla musica e alla comicità, non poteva mancare lui, che riunisce sotto il nome Baudo tutti i generi letterari della televisione e dello spettacolo. Tutti.

La sua prima comparsa avvenne nel 1959 a un programma condotto da Enzo Tortora; da quel momento una miriade di impegni fra Rai (soprattutto) e Mediaset (una parentesi) contribuiranno ad elevarlo al grado di icona nazionale, uno di quelli a cui il pubblico si affeziona e non vuole più mollare. Non è stata tutta rose e fiori la vita di Baudo. Come he rivelato lui stesso in una recente trasmissione dedicatagli da Rai 2, “per la carriera ho sacrificato porzioni della mia vita intima, ho dedicato poco tempo ai miei affetti. Sarebbe stato giusto me ne fossi pentito, ma la gioia del lavoro non mi ha fatto pentire”. Ha battagliato varie volte con la malattia, ne è uscito sempre in modo silenzioso e dignitoso, non intaccando mai l’immagine pubblica che era stato bravo, impeccabile, a crearsi.

Sta anche lì la grandezza, nell’essere apparso sempre grande e uguale a se stesso, disponibile allo scherzo (ricordate Benigni?) e attento alle circostanze (il famoso salvataggio all’Ariston). E poi, nella sua enorme carriera, svetta un amore viscerale per il teatro – fu direttore artistico dello Stabile di Catania – e per la musica (“Mi sarebbe piaciuto diventare anche direttore d’orchestra”). Ha fatto praticamente tutto, anche il talent scout (si attribuisce il merito di aver scoperto Lorella Cuccarini, Heather Parisi e Beppe Grillo in versione “comico”), e forse non gli è bastato. Ora si piglia premi e omaggi per una carriera che, conoscendo bene le sue ambizioni e l’amore per ciò che fa, non può dirsi ancora terminata.

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie