La partita dei grandi teatri, inaugurata dal siluramento di Giorgio Pace dall’Orchestra Sinfonica Siciliana, prosegue al Teatro Biondo di Palermo, dove è in corso un bando alla ricerca del successore di Alajmo (che potrebbe essere Alajmo stesso) e al Massimo, dove a marzo va in scadenza un fedelissimo di Orlando: Francesco Giambrone. In quest’ultimo caso sarà il consiglio d’indirizzo (che scade anch’esso, ma verrà rinnovato senza sorpresa alcuna), presieduto proprio dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a indicare il nome del futuro sovrintendente al Ministero. Ma non si esclude che, come al Biondo, si proceda attraverso un bando aperto, internazionale, con almeno una terna di candidati. Ma trattasi soltanto di indiscrezioni. Giambrone, oltre ad avere l’appoggio incondizionato di Orlando, ha gestito il Teatro Massimo con grandi apprezzamenti, ma in questa epoca di scosse e assestamenti politici nulla è scontato. Fra l’altro Giambrone si ritroverebbe a gestire una struttura cui la Regione, con la nuova legge di Stabilità in discussione oggi all’Ars, taglierà il contributo annuale da 6,7 a 6,4 milioni. Non va meglio ad altri teatri come il Bellini (che passa da 13,5 a 11,6) e lo Stabile di Catania che perde 100mila euro. Anche il contributo all’Orchestra Sinfonica Siciliana, appena rimasta acefala, scende da 8,1 milione a 7,7. Un taglio trasversale alla cultura siciliana.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Per Giambrone partita aperta
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