Non è un allarme. Di più. Qui si tratta di vero e proprio senso di smarrimento e destabilizzazione. Da quando ieri Mario Draghi si è dimesso dal governo in Italia, l’Ue trema. E si agita per farlo restare. E anche a Washington l’allarme è ai massimi livelli. Da stamane sono partite le pressioni internazionali affinché l’ex governatore della Bce ammorbidisca il suo atteggiamento e resti in sella, se si concretizzasse uno spiraglio di trattativa con il M5s ma anche con la Lega (a cascata in fibrillazione, a dir poco).
Il fatto è che la crisi italiana non è una crisi qualunque. Non è la solita storia dell’instabilità di Roma che ogni tanto, sovente, disturba i sonni dell’Ue. Continua sull’Huffington Post