Per 10 anni il porto di Palermo ha avuto un nemico: Orlando

Oggi tutti ne parlano. Il Marina Yachting, inaugurato qualche sera fa a Palermo, ha dato un volto nuovo alla città. Ha riconciliato i palermitani con la bellezza. Il molto trapezoidale di cui tutti si riempiono la bocca, però, è il risultato di un percorso a ostacoli e di una guerra fra il Comune di Palermo e l’Autorità Portuale durata circa vent’anni. E finita nel 2018, con l’approvazione del Piano regolatore del Porto, che finalmente apre alla costruzione di un waterfront fra la Cala e il Castello a Mare.

Decisivo, come scrive Daniele Ditta su Palermo Today, l’avvento di Pasqualino Monti, che nel 2018, appunto, chiude il contenzioso con l’ex sindaco Leoluca Orlando. “Rieletto sindaco nel 2012, il Professore aveva infatti messo in discussione il Prp presentato a Palazzo delle Aquile nel luglio del 2008 dall’Autorità portuale, a quel tempo presieduta dall’ingegnere Nino Bevilacqua”, il quale, peraltro, è stato definito da Orlando “il sindaco occulto di Palermo durante l’era Cammarata”. Da sempre il vero nodo era rappresentato dalle cosiddette “aree bersaglio”, cioè il recupero del tessuto urbano a ridosso del porto. “Il braccio di ferro a suon di carte bollate fra Comune e Authority sui confini dell’area portuale”, come lo definisce Palermo Today, alla fine ha visto soccombere Orlando e il Comune “dopo le accuse di “arroganza affaristica” alla governance del porto e all’amministrazione Cammarata, la revoca di atti già approvati e i tentativi di ridisegnare i confini delle aree portuali (contestati da Orlando già a metà degli anni ’90).

La giustizia amministrativa ha chiuso la partita del piano regolatore del porto, confermando la bontà dell’operato dell’Authority. Dopo è arrivato l’ok del Consiglio superiore dei lavori pubblici e successivamente quello della Regione. Poi è arrivato Monti e, assieme a lui, una imponente accelerazione ai lavori: “la stazione marittima, la rimozione dei silos per lo stoccaggio del grano sul molo Piave, l’abbattimento delle strutture fatiscenti, la piena operatività della banchina Vittorio Veneto e il dragaggio dei fondali, poi gli interventi sul molo trapezoidale che hanno dato vita al Marina Yachting”.

Paolo Cesareo :

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