La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha partecipato questa mattina, a Enna, a un incontro su Autonomia e Pnrr. La Schlein ha denunciato “quali sono i rischi dell’approvazione di questo nefasto disegno dell’autonomia differenziata di Calderoli. Un disegno che vuole spaccare ulteriormente il Paese, aumentare le diseguaglianze che colpiscono soprattutto il Sud”. All’evento hanno partecipato anche il segretario generale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, e i deputati Stefania Marino, Marco Sarracino e Peppe Provenzano.
Il ddl sull’autonomia differenziata, ha incalzato la segretaria dem, “mette a rischio i diritti fondamentali delle persone: l’accesso alla sanità, l’accesso al trasporto pubblico locale, all’istruzione. Il PD non ci sta e si muoverà per ostacolare questo disegno”. Schlein ha infine aggiunto che “stupisce ci siano dei presidenti di Regione che solo per la propria appartenenza politica non contrastano questo disegno. È chiaro il suo effetto, tanto chiaro che abbiamo visto le dimissioni di alcuni autorevoli esperti come Bassanini e Amato dalla commissione che aveva riunito il ministro Calderoli per la fissazione dei Lep”. Si tratta dei livelli essenziali di prestazione.
“Dietro il Pnrr – ha argomentato poi – si nascondono i destini di molte persone in questo Paese. Questo potrebbe essere il primo governo guidato da una presidente del Consiglio donna che decide di tagliare i fondi ai nidi previsti nel Pnrr. Non vogliamo starci ad un quadro in cui alcune regioni del Sud del nostro Paese vedono il record negativo di occupazione femminile. Quando mancano questi servizi fondamentali sono le donne a rinunciare a lavorare. Non lo vogliamo permettere”, ha proseguito.
“Per la Sicilia – ha concluso Schlein – vuol dire perdere anche investimenti fondamentali sulle infrastrutture, si dice che possano essere a rischio gli investimenti anche sull’elettrificazione delle reti ferroviarie, quando sappiamo quante sono le criticità per quanto riguarda la mobilità in una regione come questa”.
Intervenendo nel pomeriggio a Palermo, la segretaria del Pd è intervenuta sulla questione morale, dopo l’inchiesta legata al consumo di cocaina nella “Palermo bene” che ha coinvolto Gianfranco Micciché: “A differenza della destra che governa questo Paese, noi abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che speriamo chiarisca ogni aspetto di questa vicenda”. Poi, nella stessa chiave, ha analizzato altri fatti di cronaca attaccando la presidente del Consiglio: “Vorrei sapere dov’è il presidente Giorgia Meloni e perché non esce dal suo silenzio e non si assume le sue responsabilità su quando dichiarato dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, sull’idea che le donne che denunciano più tardi non meritano di essere credute; che cosa ne pensa della ministra Santanché che ha affermato pubblicamente in aula di non essere indagata quando risulta invece di essere indagata. E ancora, cosa pensa del ministro Nordio che ha detto che delle informazioni rivelate del sottosegretario Delmastro non erano riservate quando si scopre che erano riservate. Stanno passando il segno”.