Quella a segretario regionale del Pd potrebbe essere una corsa già chiusa. Sebbene in campo risulti un solo candidato ufficiale – Antonio Ferrante – la partita si gioca soprattutto nelle stanze romane. Dove, venerdì scorso, si è tenuto un vertice di Areadem, fra il papà della corrente, Dario Franceschini, e i suoi seguaci siculi. Lo racconta Mario Barresi su “La Sicilia”. Al termine del summit, sarebbe venuta fuori un’indicazione su tutte: al congresso si va con un solo candidato. E quel candidato, stando a una serie insistente di rumors, sarà Anthony Barbagallo. Il deputato regionale, su cui occorre prima un giro di consultazioni all’interno del gruppo parlamentare dell’Ars, è il prescelto nel caso in cui le primarie siano riservate ai soli iscritti (assai probabile). E’ questa la linea tenuta da Alberto Losacco, commissario regionale “dem” designato a suo tempo da Nicola Zingaretti. Barbagallo, nella sua Catania, ha portato a casa circa un terzo delle tessere staccate in Sicilia. Staccate si fa per dire, dato che le operazioni si sono tenute online. Forte di questi numeri, Barbagallo è il favorito d’obbligo. Nonostante le resistenze di Giuseppe Lupo, capogruppo in Assemblea, che ha provato a convincere Franceschini della bontà di celebrare le primarie “aperte” nei gazebo, con il massimo coinvolgimento della società civile. E per tenere fede alle indicazioni generali di Zingaretti e Prodi, che in Sicilia – a meno di clamorosi dietrofront – verranno però disattese.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Pd, Barbagallo è il pezzo forte alle primarie
anthony barbagallodario franceschini
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