Stavolta lo strappo si consuma a distanza, non nello Studio Ovale e in mondovisione, ma la sostanza è la stessa: Donald Trump accusa Volodymyr Zelensky di voler “prolungare lo sterminio” con la sua inutile e ostinata resistenza nella difesa dei territori, di essere “un uomo senza carte da giocare”, di costringere l’Ucraina in una situazione “disastrosa”, per cui può scegliere, “può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”. Tutto questo mentre il Cremlino fa sapere che le dimissioni di Zelensky non sono tra le richieste della Russia all’Ucraina, tuttavia qualsiasi documento da lui firmato, secondo Mosca, può essere contestato per la sua illegittimità. Continua su Huffington Post
