Qualche settimana fa il Pd si lamentava per non aver ancora visto, all’Ars, una bozza della prossima Legge Finanziaria. Dovrà pazientare. E il perché è presto detto: la Regione non ha ancora ricevuto il giudizio di parifica sul rendiconto 2019. La Corte dei Conti ha fissato l’udienza per il 29 gennaio, in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia (l’anno scorso arrivò il 13 dicembre). Il Covid ha rallentato le operazioni, così come alcune vicende non direttamente riconducibili al procedimento (l’impedimento da parte di alcuni giudici). Eppure, in queste settimane, i contatti a distanza fra magistratura contabile e palazzo d’Orleans sono proseguiti. La Procura della Corte dei Conti ha presentato dei rilievi alla prima bozza di rendiconto, che la ragioneria generale ha immediatamente accolto, con la promessa di riportare alcune tabelle in giunta per una nuova approvazione. Il lavoro prosegue in sinergia, allo scopo di successive sorprese che rallenterebbero ulteriormente le procedure.

Il governo Musumeci sembra orientato a proporre all’Assemblea regionale due mesi di esercizio provvisorio (lo scorso anno furono quattro), dove sarà possibile spendere in dodicesimi, cioè in base alle previsioni dell’ultimo Bilancio approvato. Ciò nonostante, le ultime due settimane del 2020 potrebbero trasformarsi in un tour de force: a Sala d’Ercole, dove sono in bilico alcune leggi (come l’edilizia), dovranno necessariamente arrivare variazioni e assestamento di Bilancio. Mentre, prima di Capodanno, dovrà essere approvato anche l’esercizio provvisorio per ovviare all’ipotesi del blocco totale della spesa (lo shutdown).

Giorni fa l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha detto che la tesoreria di palazzo d’Orleans rimarrà eccezionalmente aperta fino al 28 dicembre per garantire i mandati di pagamento degli ultimi bandi emanati (che si riferiscono alle misure attivate dell’ultima “manovra di guerra”). Ma entro i prossimi giorni i documenti contabili, che nessuno dei parlamentari ha potuto visionare, dovranno passare dalla seconda commissione, dove ci si riunirà mercoledì per affrontare l’esame di alcuni debiti fuori bilancio (cioè buchi da ripianare: come nel caso del debito nei confronti dell’Esa).