“La mia missione nella vita non è semplicemente sopravvivere, ma fiorire. E farlo con passione, compassione, umorismo e stile”. Questa citazione di Maya Angelou (poetessa, attrice e ballerina statunitense) riassume quello che c’è dietro ogni creazione artistica di Paola Munda, artista siciliana ma residente a Boston, dove ha completato gli studi al prestigioso Berklee College of Music, e si riflette nella sua arte, come cantautrice, pittrice ed essere umano. Lei, siciliana doc nella sua interezza artistica ed espressiva, è nata e cresciuta nella splendida Isola, in una famiglia piena di artisti. Il suo momento di svolta arriva un paio di anni fa quando nel 2017 viene ammessa con borsa di studio ad un prestigioso programma del rinomato college statunitense, il Berklee, che le consente di concentrare i suoi studi in soli quattro semestri. Si laurea cum laude nel 2018 realizzando un progetto di circle singing e improvvisazione di pittura, altra grande passione che la accompagna dall’infanzia. Specializzata in Circle Singing e Performance, il suo viaggio a Berklee l’ha condotta attraverso la musica indiana, balcanica, gospel, greca, microtonale, africana e brasiliana.
Il Circle Singing è un’esperienza legata alla sfera dell’improvvisazione, una pratica di canto di comunità in cui un leader inizia improvvisando una linea di musica e insegna le parti sul posto ad una parte del cerchio in quel momento. Il gruppo finisce per cantare nuove composizioni, senza parole per la maggior parte delle volte, melodie, armonie e ritmi. Ogni cerchio è un’esperienza unica. “Venire ai nostri concerti – racconta Paola – vuol dire assistere a un gruppo di persone che creano musica insieme, e alla fine cantare anche con noi”. Grazie alle sue spiccate capacità artistiche, Paola si è esibita su palcoscenici meravigliosi, come la Saint John Cathedral di New York, con la regia di Paul Winter in occasione del Winter Solstice, a Boston al BSO suonando con A.R. Rahman, star della musica indiana contemporanea, al New England Conservatory, al Berklee Performance Center e in altri luoghi intorno a Boston. Lo scorso maggio Paola ha diretto il suo gruppo, The Lotus Sound a Mosca, al “Moscow A Cappella Festival”, una delle più grandi manifestazioni di canto a cappella nel mondo, una meravigliosa iniziativa che ha battezzato il gruppo a livello internazionale.
Attualmente la cantante siciliana sta registrando il suo primo album con Lotus Sound, che uscirà a breve e sta lavorando anche al suo progetto da solista, che la vede più che mai legata alle sue radici. Ed è la stessa artista che ribadisce quanto “Berklee ti dà la possibilità di essere circondato da insegnanti profondi, musicisti incredibili e colleghi di talento provenienti da tutto il mondo. Questa è la ricchezza più grande che possiamo desiderare per diventare più consapevoli del nostro ruolo di artisti ogni giorno e raggiungere la migliore versione possibile di noi stessi”. Paola ha imparato a dipingere e cantare prima di essere in grado scrivere. A 10 anni inizia il suo percorso musicale, entrando a far parte del coro dei bambini al Teatro Massimo di Palermo, nella sua città natale. Dopo una parentesi accademica dedicata alla pedagogia e allo studio della psicopatologia dello sviluppo, inizia ad esplorare altri stili, studiando con una stella musicale della sua amata terra, Anita Vitale, e dopo alcuni anni alla Palermo Jazz International School, circondata da grandi musicisti provenienti da tutto il mondo, incontra Joey Blake, che le cambia la vita. Paola a Palermo continua a studiare al CAST di Luigi Gattuso con Chiara Minaldi. Già immersa per passione nella musica e nell’arte di Bobby McFerrin, si innamora del “circle singing” e decide di fare l’audizione per Berklee. Il suo viaggio al Berklee College of Music inizia nell’autunno 2014. Continua per alcuni anni a fare avanti e indietro dall’Italia, dove è maestra, e nel 2017 decide di sospendere la sua professione per inseguire il sogno di mettere la musica al centro della sua carriera. Ed il sogno diventa realtà.