Il Palermo si riaffaccia in paradiso

Il Palermo di Silvio Baldini è in Serie B. Splendida impresa per la squadra rosanero, che ha battuto per 1-0 il Padova nel ritorno della finale playoff, confermando il successo esterno di una settimana fa. Per le Aquile è il ritorno in cadetteria dopo tre anni d’inferno, coincise con un fallimento societario e la ripartenza dai Dilettanti targata Mirri. Decide l’ennesimo gol stagionale di Brunori, che al 25′ fredda il portiere ospite dal dischetto (il rigore era stato provocato da un fallo di mani di Pelagatti). Il Palermo tiene bene il campo pure nella ripresa e sfiora il gol del raddoppio con Soleri, appena subentrato, che a cinque minuti dalla fine si fa ipnotizzare da Donnarumma (bravo a intervenire in precedenza anche su Luperini). Il Padova termina la gara in nove uomini per le espulsioni di Ronaldo e Pelagatti. Il Barbera, invece, esplode di gioia e saluta il ritorno della squadra in Serie B.

“Sapevo che questa sera era scritta. Sono stato un veicolo più che un artefice – ha detto Silvio Baldini, commentando il successo -. Ero tranquillissimo e sereno, nonostante avessi adrenalina in corpo”. E ancora: “Ringrazio il popolo palermitano. Ma anche i giocatori, per l’amore che hanno messo. Hanno fatto nascere un’alchimia che ci ha portato a vivere un sogno. In dirigenza non ho mai avuto problemi: il presidente non mi ha mai rotto le scatole, mentre Sagramola e Castagnini mi sono sempre stati vicini. Soprattutto Castagnini, che è stato come un fratello per me. A me importa che in quattro partite sono venute 140mila persone e che ogni giocatore, stasera, potrà tornare a casa e abbracciare la propria moglie”.

Euforico anche il presidente Dario Mirri, che nei prossimi giorni dovrebbe ultimare la cessione del club a City Group: “Vittoria indimenticabile per Palermo e per i palermitani – ha detto a Stadionews -. Certamente non avevamo i campioni e neanche i miliardi, non era una promozione prevista da tanti, ma è stata voluta dalla squadra e dall’allenatore. I tifosi hanno aiutato a raggiungere questo sogno. Dedica? A Palermo”.

Paolo Cesareo :

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