“Sono felice di essere qui, prima da tutto da siciliano. Palermo è Palermo, rappresenta l’eccellenza. Allenatore e staff sono però solo una delle componenti, insieme a società, squadra, tifosi e stampa. Iniziamo questa avventura con grandi propositi”. Lo ha detto Roberto Boscaglia, il tecnico gelese che per due anni siederà sulla panchina del club rosanero, fresco di promozione in Serie C. Boscaglia ha guidato per molte stagioni il Trapani, portandolo fino alla Serie B. E’ lo stesso obiettivo che la dirigenza e la piazza gli chiedono di raggiungere nel prossimo giugno, per accelerare il ritorno fra i grandi.
“Sto male se non vinco – ha detto l’ex tecnico dell’Entella -. Playoff obiettivo minimo? Se pensiamo così perdiamo in partenza, dobbiamo pensare solo a vincere le partite, non pensare a quello che succederà dopo. Bisogna guardare partita dopo partita e lo stesso vale anche per le altre squadre”. Nessun credo tattico. Il 4-3-1-2 non sarà l’unica arma: “Noi vogliamo una fisionomia chiara ma duttile. Questo è l’indirizzo di quest’anno”. La trattativa per riportarlo in Sicilia è passata da Rinaldo Sagramola: “La fine con l’Entella? Magari c’è stato qualche piccolo dissapore, ma il merito è stato anche del Palermo mi ha voluto – ha aggiunto Boscaglia -. Con l’Entella non ci siamo più trovati su alcuni temi, ma può succedere. Mirri e Di Piazza? Ancora non ci siamo parlati sicuramente lo faremo presto”.
“Penso che sia fondamentale avere una società forte, che ti supporta e con cui poter parlare delle scelte – ha spiegato il nuovo allenatore -. E servono giocatori forti, costruire una squadra non è semplice. Ma Sagramola e Castagnini mi conoscono: sappiamo i calciatori che ci servono, sul piano tecnico e morale. Se ho chiesto fedelissimi? No ho chiesto niente, ovviamente parlo con la società per definire le scelte di mercato. L’assenza dei tifosi? È un problema per tutti, anche se la nostra è una tifoseria spaziale. Dovremo trovare noi le motivazioni”.