Del debutto del Palermo in serie D due cose in particolare mi hanno colpito: il gol con due palloni in campo che in serie A sarebbe stato annullato senza nemmeno ricorrere all’ausilio del VAR, ma soprattutto la diretta tv dell’emittente locale Tr3 di Marsala. E’ sembrato quasi di fare un salto indietro nel tempo quando le emittenti private erano seguitissime, i giornalisti che vi lavoravano erano conosciutissimi e nel telecomando avevano una posizione a una o massimo due cifre e non invece i 616, i 740 o i 503 di oggi.
Chi ha seguito la telecronaca Marsala-Palermo, prima giornata del campionato di serie D girone non ricordo quale, ha potuto riassaporare le belle domeniche di una volta, quando le tv private palermitane trasmettevano le radiocronache delle gare del Palermo che orbitava tra C1 e C2 e i radiocronisti gridavano gooooooool quando i rosanero segnavano. Tele o radiocronisti veraci, genuini, casarecci, de noantri insomma, che un corso di dizione non l’avranno mai visto manco di striscio.
E le riprese. Fantastiche anche quelle. Tre telecamere mi è sembrato di contare e il “regista” che si dava da fare cercando di scopiazzare i grandi, finendo sempre per riparare nel più sicuro campo largo.
Le interviste a bordo campo a fine gara poi mi hanno davvero emozionato con quell’impacciato e romantico cronista con la cuffia alla Tonino Carino e le sue domande, scontate e zeppe di luoghi comuni, rivolte al mister del Palermo che, non essendo legato da nessun obbligo contrattuale con le tv, preso dalla fretta di raggiungere i suoi ragazzi, per poco non lasciava in asso il povero intervistatore.
Con la diretta tv delle gare di D, infine, è come essere allo stadio. Non puoi distrarti, l’azione o la vedi o te la perdi. Altro che goal line technology, altro che Skytech. Manco il replay fanno. Come disse il premier Conte, sarà un anno (di serie D) bellissimo.