La memoria riportata nei luoghi simbolici del riscatto civile. È il filo conduttore delle iniziative che si tengono a Palermo per il ricordo di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta a 29 anni dalla strage di Capaci. Con l’inno di Mameli eseguito dall’orchestra degli studenti del magistrale Regina Margherita si è aperta nel porto di Palermo la celebrazione per l’anniversario della strage. Sulla banchina Maria Falcone, sorella del giudice, e il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. Per il secondo anno consecutivo a causa del Covid non è stato possibile organizzare l’arrivo delle navi della Legalità con i ragazzi delle scuole di tutta Italia.
Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, accompagnata dal Capo della Polizia Lamberto Giannini, hanno deposto una corona d’alloro alla Stele commemorativa di Capaci, sull’autostrada Palermo-Mazara del Vallo, in ricordo delle vittime dell’attentato del 23 maggio 1992. Il capo dello Stato Sergio Mattarella si è recato, invece, nell’Aula Bunker dell’Ucciardone e dopo, insieme al capo della Polizia Lamberto Lamberto Giannini ha deposto una corona d’alloro nell’Ufficio scorte della caserma Lungaro, presso la lapide che ricorda i Caduti degli attentati di Capaci e via D’Amelio.
“E’ sempre di grande significato ritrovarsi nel bunker – ha detto il presidente della Repubblica -, un luogo di grande valenza simbolica, dove lo Stato ha assestato importanti colpi alla mafia. O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative”, ha aggiunto Mattarella. “La mafia esiste ancora, non è stata sconfitta. E’ necessario tenere sempre attenzione alta e vigile. Sentimenti di contrapposizione, contese, polemiche all’interno della magistratura minano il prestigio e l’autorevolezza dell’organo giudiziario”. “La credibilità della magistratura e la capacita di riscuotere fiducia è imprescindibile per lo svolgimento della vita della Repubblica – ha osservato il Capo dello Stato -: gli strumenti non mancano, si prosegua a fare luce su ombre e sospetti: si affrontino in maniera decisiva i progetti di riforma”.
Tra gli interventi sui generis quello di Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars: “Che ancora si tenga alto il livello della memoria è assolutamente corretto, non so se tutte queste passerelle hanno un senso. Vedo l’impegno con cui Maria Falcone e altri si adoperano, ma forse a partire dal prossimo anno bisognerebbe cominciare a pensare a qualcosa di diverso: un convegno, o una lezione di storia”. A margine degli eventi del 23 maggio, Micciché ha aggiunto: “La memoria va mantenuta, per carità, ma le solite passerelle, uguali tutti gli anni… Cominciano a essere meno utili di quanto non fossero una volta. Nessuna polemica però, sono felice di essere qua. Bisogna studiare qualcosa di diverso, altrimenti rischia di diventare una cosa ripetitiva che poi finisce col perdere l’importanza quando invece, l’importanza, è altissima tuttora. Forse meglio insegnare ciò che è successo piuttosto che fare la passerella”.
Mattarella in vista all’hub vaccinale in Fiera
È iniziata tra gli applausi delle persone presenti all’Hub della Fiera di Palermo, la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che è stato accolto dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Il governatore ha accompagnato il capo dello Stato all’interno della struttura allestita nel padiglione 20 e dedicata alle vaccinazioni. Proprio ieri l’Hub aveva raggiunto il nuovo record di 6.200 somministrazioni giornaliere.
Al termine della visita, il presidente Musumeci ha dichiarato: «Abbiamo sottolineato al presidente della Repubblica come la Sicilia si sia intestata un’iniziativa, poi ripetuta in altre parti d’Italia, per dare la possibilità di assicurare il vaccino ai senza tetto, ai senza fissa dimora, a coloro che neanche sapevano di averne diritto. Da qualche giorno la Sicilia ha superato la media nazionale in termini di somministrazioni, adesso aspettiamo una gran quantità di dosi per continuare in estate l’opera di immunizzazione e mettere al sicuro almeno il 70% della popolazione ed avere la immunità di gregge».
Durante la visita del capo dello Stato erano presenti anche il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, il generale Maurizio Scardino, Comandante del Comando Militare Esercito Sicilia, il commissario per l’emergenza Covid di Palermo Renato Costa, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il direttore generale dell’Asp Daniela Faraoni, il dirigente generale dell’assessorato alla Salute Mario La Rocca e il dirigente generale della Protezione Civile regionale, Salvatore Cocina.
«Noi siamo entusiasti – dichiara il commissario Covid di Palermo Renato Costa – La visita del presidente della Repubblica ci ha riempiti di orgoglio e felicità ma soprattutto ci ha dato la carica per continuare a lavorare al massimo. Il presidente si è trattenuto più del previsto all’interno del padiglione 16, cuore pulsante dell’attività sanitaria e amministrativa della Fiera del Mediterraneo. Un onore per noi e per tutti i nostri ragazzi che stanno dando tanto per combattere contro la pandemia».
Dopo la visita al padiglione 20, durante la quale si è soffermato anche con alcuni operatori al lavoro, il presidente della Repubblica ha visitato anche la vicina struttura che ospita gli uffici amministrativi. Prima di lasciare l’edificio, anche in questo caso tra gli applausi, il presidente Mattarella ha accolto l’invito degli operatori a scattare un selfie. A partire dal mese di febbraio, l’hub della Fiera del Mediterraneo di Palermo ha somministrato 227 mila dosi.