Presentata la sfiducia a Orlando

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, alle prese con gli ultimi due anni di legislatura. Non potrà più ricandidarsi

C’è la firma di diciannove consiglieri comunali, l’opposizione al completo, sulla mozione di sfiducia recapitata oggi a Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. L’atto è stato depositato a Palazzo delle Aquile e verrà discusso al primo Consiglio utile. “È opportuno fare un bilancio puntuale, preciso e obiettivo dell’attività politico-amministrativa del sindaco e dei suoi tanti assessori che si sono avvicendati nel tempo, al fine di dimostrare come l’amministrazione Orlando abbia sostanzialmente disatteso le grandi aspettative della città e le promesse della campagna elettorale, con un evidente arretramento in tutti i settori; questo arretramento ha causato una grave sfiducia dei cittadini nei suoi confronti”, si legge nel documento, che porta la firma dei consiglieri Concetta Amella, Alessandro Anello, Giulia Argiroffi, Roberta Cancilla, Marianna Caronia, Fabrizio Ferrandelli, Fabrizio Ferrara, Elio Ficarra, Sabrina Figuccia, Salvatore Ugo Forello, Igor Gelarda, Rosalia Lo Monaco, Cesare Mattaliano, Andrea Mineo, Antonino Randazzo, Girolamo Russo, Francesco Scarpinato, Giulio Tantillo e Claudio Volante.

Le opposizioni si soffermano su vicende di carattere amministrativo, mettendo in evidenza come la “maggioranza fortemente eterogenea, ha subito una costante erosione, via via che alcuni suoi componenti hanno compreso il mancato rispetto del programma elettorale da parte del sindaco”. Ma indicano – anche – una serie di criticità, a partire dall’alluvione del giorno del Festino, il 15 luglio scorso. Non mancano i riferimenti ai fenomeni corruttivi (uno è culminato nell’arresto di due funzionari e nell’addio dell’assessore Arcuri), ma anche l’emergenza cimiteri, la gestione dei rifiuti, la mobilità, la situazione finanziaria del Comune, la programmazione urbanistica e l’organizzazione del personale. La parola spetta alla Sala delle Lapidi, dove per approvare la mozione serviranno 24 voti favorevoli, cioè il 60 per cento dei 40 consiglieri che compongono il consiglio comunale. La discussione, secondo la normativa, inizierà non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, informato della presentazione di una mozione di sfiducia nei suoi riguardi, con una nota ha chiesto al presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando, “la immediata calendarizzazione della predetta”, aggiungendo che “lo scrivente e tutti i componenti della Giunta – così si conclude la nota – non parteciperanno fino a quella data ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni”.

Paolo Cesareo :

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