Il Palermo si illude per un tempo, ma alla fine divide la posta in palio con l’Avellino: finisce 1-1 il big match del ‘Barbera’. La squadra di Filippi scende in campo con il giusto piglio, disputa un ottimo primo tempo e indirizza la gara dalla propria parte con il gol di Lancini al 14’. La reazione degli ospiti si infrange sul palo colpito da Di Gaudio. Nella ripresa viene espulso Doda per doppia ammonizione. Rizzo, poco dopo, lo raggiunge negli spogliatoi per un fallo da ultimo uomo. In dieci contro dieci vengono fuori gli irpini, che al 31’ beneficiano di un calcio di rigore (fallo di Peretti su Plescia) e impattano dagli undici metri con Tito, nonostante il tocco di Pelagotti. La gara finisce dopo quattro minuti di recupero ma senza altre emozioni. Il Palermo, di fronte a una buona presenza di pubblico, fallisce l’appuntamento con il terzo successo di fila e al secondo posto in classifica. Il Bari capolista vince e si riporta a distanza di sicurezza (+7 dopo dodici giornate). “Alla fine il pareggio è il risultato giusto – ha detto Filippi a fine match -. Le squadre hanno fato tutto nel campo. Mi dicono che il rigore è un po’ dubbio però va bene. Siamo stati in vantaggio ma davanti avevamo una squadra forte”.
Paolo Cesareo
in Buttanissime Meraviglie
Palermo, l’illusione dura un tempo
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