Nuove accuse su Leoluca Orlando. A muoverle, questa volta, è stato l’ex comandante della Polizia Municipale di Palermo. Un paio di settimane fa, Gabriele Marchese è stato rimosso dall’incarico per aver fallito con la task force anti-rifiuti: 200 vigili in borghese che avrebbero dovuto multare i palermitani incivili. Marchese, che nella girandola dei dirigenti voluta dal sindaco è andato a ricoprire l’incarico di vice-segretario comunale, aveva lasciato la plancia di comando con un messaggio benevolo nei confronti dei suoi uomini (“Attribuire a voi il pessimo risultato della società partecipata sulla raccolta dei rifiuti piuttosto che alla dirigenza di tale società costituisce l’ennesimo falso storico di questa città”), ma non era riuscito a convocare una conferenza stampa perché dai piani alti di palazzo di Città gliel’avevano sconsigliato. Ora, però, l’ex comandante torna all’attacco: “Mi hanno rimosso dicendo che avevo fatto solo 5 multe per i rifiuti. Falso. Erano 85. Trovino un’altra scusa per cacciarmi”. C’è di più: “Stavamo indagando su quello che accade alla Rap dove gli straordinari sono lievitati e i turni ordinari invece saltavano di continuo – ha riferito Marchese alla sesta commissione consiliare – e avevamo anche avviato indagini su smaltimenti irregolari da parte di dipendenti di Rap e Reset”. Il dirigente rischia un provvedimento disciplinare: “Io non accuso nessuno, ma metto solo in ordine i fatti. Quello che è accaduto è che è stato interrotto un percorso virtuoso: un anno e mezzo fa i brogliacci degli interventi erano scritti a penna. Oggi il comando è tutto digitale. Non conosco la vera motivazione per la quale mi hanno cacciato. Di sicuro non può essere per la questione dei rifiuti”.