L’archivio diocesano non lascia spazio al dubbio. La prima Confraternita nasce nel 1485 ed è intestata ai Santissimi Oliva e Omobono. Il Cinquecento, poi, è un tripudio di fede: vedono la luce undici confraternite tra le quali quella di Maria Addolorata della Soledad. Mentre il Seicento si apre con Maria Santissima di tutte le Grazie del Sabato. Il secolo più ricco resta però il Novecento: la Chiesa ne benedice quarantasette e molte sono intestate alla Santuzza. Negli anni Duemila le iscrizioni crollano, ma l’elenco non è completo. Manca, per esempio, la Confraternita del Santissimo Festino. Che comprende tante persone perbene, tantissimi devoti, tanti bravissimi artisti e artigiani. Ma anche ruffiani e pagnottisti. Ai quali i reverendissimi Carta e Lagalla, padroni della città, hanno aperto le porte con un bando di gara farlocco. Viva Palermo e Santa Rosalia.