Daniela Faraoni, nominata a metà gennaio assessore regionale della Sanità, deve aver lasciato nell’Asp di Palermo, dove ha governato per sei anni, un’eredità molto pesante. Da quelle parti non funziona quasi nulla. Pensate: ai convenzionati dovevano essere saldate, già ai primi di febbraio, le fatture relative alle prestazioni effettuate nel dicembre del 2024; ma nel labirinto del vecchio manicomio, dove sono allocati gli uffici finanziari, i conteggi sono andati in tilt e i pagamenti sono stati rinviati a data da destinarsi. A correggere storture e inefficienze dovrebbe provvedere il nuovo manager. Ma l’assessore Faraoni non riesce a scegliere il proprio successore. Probabilmente cerca anche per l’Asp di Palermo – come è successo per Trapani e Villa Sofia – un direttore proveniente da Caltanissetta, città elevata per incanto a capitale siciliana della sanità.
