Più che sui programmi, quello di Palermo è un confronto sulla polemica più originale. E, a riguardo, Franco Miceli non teme nessuno. Il candidato sindaco del centrosinistra, infatti, ha approfittato degli auguri di Roberto Lagalla al nuovo procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo per riaccendere la miccia. “Con la sua nomina – ha detto Lagalla parlando di Melillo torna al centro dell’agenda del Paese la lotta alle mafie. Sono certo che, se sarò eletto sindaco di Palermo, sarà per la nostra città un importante punto di riferimento ed un eccellente interlocutore, nel segno del comune impegno nel contrasto alle mafie e ad ogni forma di malavita organizzata”. Parole che Miceli non sembra aver apprezzato sino in fondo. Da qui la stoccata al rivale: “Roberto Lagalla assicura impegno nel contrasto alle mafie. Nelle ultime settimane deve essersi distratto visto che ha accettato di buon grado il sostegno di chi è finito in carcere per aver brigato con Cosa nostra”. Il riferimento, affatto casuale, è a Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri, tra i sostenitori della candidatura di Lagalla.
Paolo Mandarà
in Il sabato del villaggio
Palermo: il dibattito sulla questione morale
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