“Non mi trovo a mio agio con i ‘tatticismi esasperati’ della politica che sono lontani anni luce dalle mie corde”. Così l’architetto Franco Miceli, candidato in pectore del ‘campo largo’, comunica la propria decisione di farsi da parte. Non correrà per diventare sindaco di Palermo, nonostante le presentazioni di qualche giorno fa con Giuseppe Conte, capo politico dei Cinque Stelle. “La città di Palermo – scrive Miceli in una lunga nota – deve affrontare grandi problemi e guardare al suo futuro. Con grande rammarico constato che l’interesse vero della città non è al centro dell’agenda politica. Palermo non può essere merce di scambio per appetiti personali presenti e futuri, né può essere il campo di gioco per soddisfare la bramosia di partecipazione dei candidati di bandiera per future collocazioni. Così si fa solo danno alla città. Non sono andato con il cappello in mano da nessuno a chiedere la candidatura. Non era in nessun modo nei miei intendimenti”. E ancora: “Chi mi conosce sa bene che non mi sono mai sottratto ad impegni complessi e di responsabilità, ma ritengo che un impegno così grande, necessario per affrontare gli enormi problemi irrisolti della città abbia bisogno di una grande partecipazione collettiva, sia da parte della politica, sia da parte dell’intera città, altrimenti ogni sforzo risulterebbe vano. La mia impressione è che la città attenda l’avvio di una nuova fase, ne ha un grande bisogno, per uscire dalle secche in cui si trova, ed è disposta ad ascoltare soltanto chi dimostra di essere in grado di proporre un progetto credibile in sintonia con il comune sentire”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Palermo: i civici sbattono le porte in faccia
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