C’è chi governa con l’arte della politica e c’è chi crede di farcela con l’arma spuntata della propaganda. C’è chi amministra con il buon senso, con la mediazione, con l’ascolto; e c’è chi crede di sbarcare il lunario con l’estremismo. C’è chi maneggia la cosa pubblica con intelligenza ed elabora progetti credibili; e c’è chi prova a infinocchiare i cittadini con i selfie: con l’arte artefatta, è il caso di dirlo, della superficialità, della mistificazione, dei cieli rossi del tramonto o delle albe livide ma all’un tempo romantiche e appassionanti. Ci pensi il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ora che si è deciso a rimpastare la giunta e a soddisfare le smanie clientelari di Renato Schifani, detto “demolition man”. Palermo ha bisogno di una cura da cavallo, dal traffico alla nettezza urbana. Non servono gli assessori che ingannano gli elettori con i selfie.