Basta leggere i giornali per capire dove ci trascina il populismo del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Lui, il professore, sembra abitare in un castello dove c’è solo cultura e antimafia, cultura e antirazzismo. Tutte cose nobili, nobilissime. Ma poi prendete in mano il Giornale di Sicilia e scoprite che l’Amat, l’azienda dei trasporti, è con l’acqua alla gola: accumula debiti su debiti, quattro passeggeri su dieci viaggiano a sbafo, se non si corre subito ai ripari la strada segnata è quella del fallimento. Stessa tragedia per la Rap, l’azienda della nettezza urbana, ormai in preda a una crisi di disperazione: la differenziata non decolla, la discarica di Bellolampo è collassata, la città decente resta un miraggio. E poi ci sono le buche: gli ultimi rattoppi, racconta Sara Scarafia su Repubblica, risalgono a dieci anni fa. Viva Palermo e Santa Rosalia.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Palermo, cronache della città indecente
leoluca orlandopalermo
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