Isolani sì, ma isolati no. Un bel cervello in fuga made in Sicily da questa terra può scappare ma non può tornare. Almeno, non può come e quando vuole. Perché facendo un rapito check tra le compagnie aeree l’ossimoro balza subito all’occhio. Un piccola tratta di un manciata di chilometri, come può essere quella tra Roma e Palermo, costa nella migliore delle ipotesi 350 euro, chiaramente bagaglio escluso. Nella peggiore fino a 500 euro che neppure se l’assolato capoluogo siciliano fosse la nuova York. Un bagno nella bella Mondello a un turista qualsiasi, italiano ovviamente, costa più di un giro a Manatthan alla scoperta della Statua della Libertà.
Venghino signori venghino ma fino a Reggio Calabria e al massimo in macchina. Perché il turismo tanto declamato inciampa su una buccia di banana non appena tenti un timido approccio con un’app di prenotazione online. Dove vuoi andare? A Palermo. Da dove? Da Roma. Quando vuoi partire? Domani. Quando vuoi tornare? Dopodomani. Meglio di no. Alitalia sta in testa, ma pure le compagnie low cost come Ryanair o Volotea o Vueling sono high cost. I prezzi sono da capogiro, a maggior ragione se a ridosso di qualche weekend o festività come il Natale.
Chi può prenotare con largo anticipo può farla parzialmente franca, parzialmente. I guai arrivano se scegli di partire in “zona Cesarini”, su aerei stracolmi in cui gli ultimi posti liberi si vendono a prezzi stellari, come nel caso del Roma-Palermo di questo weekend. Gli amici romani alla volta della Sicilia potrebbero optare per un bel treno, ammesso che non abbiamo ancora letto Delitto e Castigo di Dostoevskij, oppure per il pullman, sempre che conoscano a memoria almeno tutte le canzoni di Celentano. Oppure accendere l’opzione Ostia che, certo, ad occhi aperti non sarà Mondello, ma con un pizzico d’immaginazione – quella sì che è low cost – è meglio della Polinesia francese.