Ottavia Casagrande, scrittrice, è autrice di due deliziosi libri editi da Feltrinelli: “Mi toccherà ballare”, scritto a quattro mani con la madre – Raimonda Lanza di Trabia – e poi, a sua sola firma, “Quando si spense la notte, la spia che non voleva la guerra. Protagonista di entrambi i volumi è Raimondo Lanza Branciforti principe di Trabia, il celebre “Uomo in frac” cantato da Domenico Modugno, ovvero il nonno di Ottavia che, di suo, è charmante, brillante, irresistibile – ebbene sì – ancor più che il suo seducentissimo avo.
L’alfabeto delle stelle di Ottavia Casagrande.
Imprecato, benedetto, bestemmiato.
Santificato.
Elettrico, vuoto, indifferente.
Pallido, plumbeo, sconvolto dai nembi, dai lampi.
Rosso di fuoco, rosa d’alba, placido, azzurro, immenso, giallo di smog.
In sussulto, in tempesta, in pianto.
Sghembo, di taglio, di fronte.
Perforato di stelle, ritagliato dalle cimase, striato di scie, bucato dai gas.
Desertico, geografico, cavo.
Artificiale, ortodosso, blu.
Lisergico, cronico, metallico.
A passo di danza in giardino, in soffitta o in una stanza.
Pregato, indagato, interrogato, punzecchiato, oltraggiato, dipinto, scrutato, umiliato, beffato, usurpato, usurato, invocato, abusato.
Basso, alto, nero, abbagliante, nudo.
Assurdo, ironico, garbato.
Vergine, d’inverno, muto.
In tralice e per sbaglio.