Qualche giorno fa, durante un intervento a Sala d’Ercole, l’assessore al Lavoro Antonio Scavone ha provato a disinnescare la miccia, ma la misura anti-Covid più avversata, almeno in Sicilia, è quella che riguarda la Cassa integrazione in deroga. Al dibattito s’iscrive anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Sembrerebbe che siano state trasmesse dalla Regione all’INPS soltanto il 4% delle domande di cassa integrazione in deroga previste dal Decreto “Cura-Italia” a tutela dei lavoratori siciliani di aziende che stanno attraversando una profonda crisi a causa dell’emergenza Covid-19 – ha detto il “professore” -. Non posso che sollecitare la Regione per una accelerazione di queste pratiche. La condizione di emergenza ha colpito in particolare il lavoro non strutturato nei settori del commercio, della ristorazione, del turismo e del terziario per il quale è necessario intervenire attraverso in modo tempestivo. Si tratta di evitare una ulteriore situazione di tensione che si aggiungerebbe a quella che già vivono le fasce più deboli della popolazione destinatarie dei buoni alimentari e che sta creando un ulteriore appesantimento nei confronti dei Comuni, proprio per il sovraccarico di richieste di interventi alimentari di prima necessità”.