L’ultima classifica di gradimento resa nota dal Sole 24 Ore non sorride a Leoluca Orlando. Il sindaco di Palermo occupa la 105esima posizione tra i massimi rappresentanti dei comuni capoluoghi: cioè l’ultima. Il suo gradimento è sceso di oltre 8 punti percentuali dal giorno della sua rielezione, nel 2017 (ora è di poco superiore al 38%). Fa meglio di lui il collega catanese Salvo Pogliese, uno tra i candidati di Nello Musumeci alla presidenza della Regione: occupa attualmente la casella numero 103 (ma perde quasi il 14% in due anni). Fra i due “compari” siculi si piazza la romana Virginia Raggi.
Mentre la graduatoria sorride a Cateno De Luca, che è il secondo sindaco più amato d’Italia. Merito (anche) delle prese di posizione nette, e spesso in controtendenza, durante la pandemia. Gli sono costate la simpatia dei messinesi (la sua percentuale di gradimento supera il 67%) e la denuncia del Ministero dell’Interno Lamorgese per vilipendio. Fa meglio di lui soltanto Antonio Decaro. Il sindaco di Bari, massimo rappresentante dell’Anci nazionale, come De Luca andava in giro per la città a redarguire i concittadini indisciplinati. Lui, quanto meno, lo faceva senza droni.
Il resto della classifica sorride soprattutto ai sindaci “di provincia”: il trapanese Giacomo Tranchida occupa la posizione numero 39; Giuseppe Cassì, sindaco di Ragusa, è al 47esimo posto: Francesco Italia, sindaco di Siracusa, al 52°. Bisogna scendere un po’ per ritrovare l’agrigentino Lillo Firetto, che occupa la posizione numero 79. Si ricandiderà come Maurizio Di Pietro, sindaco di Enna, che lo segue all’80esima piazza. Mentre il Cinque Stelle Roberto Gambino, in carica a Caltanissetta da poco più di un anno, è solo 91°.