Un’assemblea straordinaria dei sindaci siciliani a cavallo delle feste. Secondo il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, si è resa necessaria perché “riteniamo che siano necessari precisi impegni sulle risorse che si intendono destinare ai Comuni e agli enti intermedi”. Come sottolinea Orlando, ogni anno numerosi enti locali si trovano in una condizione di dissesto o pre-dissesto, o persino commissariati. E ci sono molti sindaci “che gettano la spugna o che non sono messi in condizione di operare con efficacia assistendo inermi, con inescusabile indifferenza da parte dello Stato e della Regione, a uno spopolamento che rischia, nel giro di pochi anni, di determinare la materiale scomparsa di decine e decine di comuni”. Questo, per responsabilità del governo regionale e nazionale, secondo Orlando “ci si è trovati a non poter contare su risorse finanziarie previste in bilancio finalizzate al pagamento dei mutui e per realizzare investimenti in favore delle comunità”. Per l’esattezza dei 115 milioni di euro previsti per investimenti, quasi a fine anno, ne sono stati erogati appena 45, mentre degli altri 70 milioni previsti non si ha alcuna notizia.
Sui comuni siciliani pesa la scure dei possibili tagli operati dalla Regione, che in attesa di produrre all’Ars i documenti contabili, ha congelato 87 milioni da girare agli enti locali. A seguito di quanto emerso dal giudizio di parifica della Corte dei Conti, la situazione finanziaria della Regione Siciliana, “non consente di nutrire alcuna certezza sulle risorse che nel triennio 2020-2021-2022 saranno destinate agli enti locali” ha spiegato Orlando.