Stop all’ordinanza di chiusura delle scuole a Palermo. Lunedì i ragazzi fino alla terza media saranno regolarmente in classe, come da Dcpm. Lo ha annunciato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel corso di una conferenza stampa annunciata prima di pranzo, che si è tenuta in streaming nel pomeriggio. “Avendo sentito il ministro Speranza, la ministra Azzolina e il governatore Musumeci – ha detto -, sospendo la firma di questa ordinanza che è pronta. Ho chiesto a Musumeci uno screening di massa sulla popolazione scolastica. Laddove, però, non dovesse partire uno screening di massa sarò costretto a firmarla. E’ un momento difficile – ha aggiunto – a ognuno spetta di fare la propria parte”.
La fuga in avanti di Orlando, che aveva ignorato l’invito degli assessori Lagalla e Razza a non intraprendere “azioni isolate”, rischiava di creare un precedente pericoloso. “Il ministro Speranza – ha detto, inoltre, il “professore” – sta inviando una lettera a tutti i dirigenti scolastici chiedendo loro di prestare la massima attenzione con percorsi prefissati per terra e con strisce di indirizzo per evitare assembramenti dei genitori al momento in cui i bambini vengono lasciati a scuola. Da Musumeci ho avuto la assicurazione che domani convocherà tutti i direttori generali della sanità in Sicilia. Gli ho chiesto di portare il segnale d’allarme che non viene soltanto da Palermo, ma da tantissime realtà dell’Isola”.
Orlando ha ricordato di avere già adottato tutti i provvedimenti di sua competenza, con lo smart working di massa al Comune, l’ordinanza sul divieto di stazionamento e il richiamo ai concessionari dei mercati al massimo rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione. Il sindaco ha, poi, reso noto il dato che vede un costante aumento dei decessi a Palermo in rapporto alla media degli anni scorsi (oltre il 25% in più nella seconda metà di ottobre) “a conferma della correttezza della preoccupazione che stiamo esprimendo per la tenuta delle condizioni di sicurezza per la popolazione, anche in rapporto al sistema sanitario”.
Sono 1.707, nel frattempo, i nuovi positivi al Covid registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 10.217 tamponi effettuati; 35 i decessi di persone positive, che portano il totale a 837. Con i nuovi casi salgono così a 26.286 gli attuali positivi con un incremento di 1.372. Di questi 1.660 sono i ricoverati con un incremento di 82: 1.450 in regime ordinario e 210 in terapia intensiva con un aumento di 5 ricoveri. In isolamento domiciliare sono 24.626. I guariti sono 300. I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 444, Catania 589, Ragusa 176, Messina 116, Trapani 77, Siracusa 89, Agrigento 95, Caltanissetta 87, Enna 34.
Palermo: sospese attività parrocchiali in presenza
Con lettera al clero di Palermo l’arcivescovo Corrado Lorefice ha disposto, per la recrudescenza della diffusione del virus Covid-19, che da lunedì prossimo e fino a data da destinarsi vengano sospese tutte le attività parrocchiali “in presenza”. Restano invariate le norme relative alla celebrazione dell’Eucaristia e degli altri Sacramenti.
I numeri di venerdì in Italia
Continua a crescere i casi, sono 40.902 i contagiati dal coronavirus individuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. 550 le vittime di Covid nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Anche oggi si registra il record di tamponi nelle ultime 24 ore in Italia: sono 254.908 quelli effettuati nell’ultimo giorno, circa ventimila più di ieri. Il rapporto tra positivi e test resta costante al 16%.
Sono oltre 30 mila i ricoverati con sintomi da Covid in reparti ordinari in Italia: con l’aumento di 1.041 unità nelle ultime 24 ore sono ora 30.914, secondo i dati del ministero della Salute. “Abbiamo 2-3 settimane di tempo per valutare cosa avverrà: si potrebbe anche decidere di allentare queste misure, o di chiudere ulteriormente. Abbiamo attivato una serie di misure proporzionate alla circolazione del virus nelle specifiche aree d’Italia. Se queste vengono rispettate, saremo in grado di evitarlo. Se non ci dovessimo riuscire, tutte le regioni diverrebbero rosse, e di fatto il lockdown generalizzato si realizzerebbe nei fatti”. Lo ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministro della salute, al Festival della Salute Globale.
Le Regioni che cambiano colore
Aumenta il numero delle regioni in zona rossa. Sono sette perché a Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta stanno per aggiungersi, in base ai dati della settimana dal 2 all’8 novembre, Campania e Toscana. Le Regioni in zona arancione salgono a 9 con Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche che si uniscono ad Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria. Restano gialle Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto. In base all’ultimo Dpcm, il ministro alla Salute Roberto Speranza, dopo aver avvertito le Regioni interessate dai nuovi provvedimenti, ha firmato l’ordinanza che cambia le restrizioni per loro. Sempre in base al monitoraggio, l’Rt medio nazionale, il fattore di replicazione dell’epidemia, è sceso sotto l’1,5. Era a 1,71 in base ai dati della settimana dal 26 ottobre al primo novembre, adesso è sceso a 1,43.