Ha messo in campo una task force di 200 vigili in borghese per tamponare l’emergenza rifiuti. Palermo, d’estate, torna un comune di frontiera. La spazzatura è ovunque, così il sindaco ha tentato la mossa a sorpresa per arginare la crisi sul nascere. Non è facile. Pessimi segnali sono arrivati nei giorni scorsi dalla discarica di Bellolampo, che ha rischiato di chiudere. Ma la Regione ha autorizzato Rap, la ditta che si occupa della raccolta e dello smaltimento della monnezza, a poter conferire in due diverse discariche – Lentini e Motta Sant’Anastasia – i rifiuti trattati al Tmb e provenienti dall’intera provincia, fino a 200 tonnellate al giorno (anziché le 94 iniziali). Un accumulo indistinto di spazzatura era rimasto accatastato nel piazzale antistante l’impianto di trattamento meccanico biologico, che a quanto pare non funzionava. Si è reso necessario un sopralluogo dei carabinieri del Noe e dell’Arpa, e poi la decisione di smaltire con più mezzi del solito. Ma anche in città restano i problemi. I cumuli di monnezza, che nei giorni scorsi avevano convinto Giuseppe Norata, capo della Rap, a rimuovere i cestini – trattati alla stregua di cassonetti per l’indifferenziata – sono un campanello d’allarme. L’estate è appena cominciata.